martedì 18 dicembre 2007

Allarme prezzi Ad Ascoli rincari fino al 400%

“Consumatori in questo periodo di Festività Natalizie in cui tutti ci concediamo qualcosa in più fate attenzione alle promozioni di centri commerciali, ipermercati, supermercati ed attività commerciali in genere, perché contengono rincari anche del 400% soprattutto sugli alimentari”. Lo rende noto in una nota l’Arco Marche, associazione consumatori, con sede ad Ascoli Piceno. “Purtroppo da un nostro rilevamento operativo in questi giorni – prosegue la nota – sulle principali attività commerciali dell’Ascolano che hanno pubblicizzato le loro offerte e promozioni sia attraverso il volantinaggio porta a porta sia attraverso manifesti “6 per 3”, ma anche con spot radiofonici, abbiamo appreso che la stragrande maggioranza dei prodotti proposti racchiudono aumenti anche del 400% e quindi ben al di sopra di quelli che una massaia e più in generale il consumatore si immaginano nonostante l’ormai cronico “allarme prezzi”. I dati rilevati li abbiamo analizzati confrontandoli sia con quelli presenti su OsservaPrezzi.it, il Portale dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe, del Ministero dello Sviluppo Economico, sia con il nostro Osservatorio Arco, che è bene precisarlo subito, contempla i migliori prezzi rilevati nell’ultimo anno, prodotto per prodotto. Un Osservatorio, il nostro che attualmente effettua il monitoraggio su oltre 1050 prodotti, divisi per marchio di produzione e/o commercializzazione e rivenditore”.
“Ma – ancora la circolare dell’Arco – entriamo nello specifico tanto per non rischiare d’ingenerare dubbi nei più diffidenti. Premettiamo che si trattano di dati che ciascun consumatore può controllare autonomamente perché tratti da alcune dei più noti rivenditori cittadini. Partiamo dall’acqua minerale il Ministero sostiene che un prezzo minimo è di 0,77 euro per una confezione di 6 bottiglie da 1,5 lt. ma fino a qualche mese fa erano in vendita confezioni a 0,45, oggi però nelle promozioni c’è chi “offre” le 6 bottiglie a 1,68 euro, ovvero il +118 per cento rispetto al Ministero e +273 per cento rispetto al mercato. Sul caffè tostato i rincari partono più morbidi rispetto all’OsservaPrezzi (4,76 anziché 3,96 per un +20 percento) ma arrivano al 205 per cento (1,56) se misurato col nostro paniere. Sul fior di latte di mucca c’è un –13 per cento sul Ministero (6,00 anziché 6,88) ma un +50 (3,99) rispetto a noi. Mano più leggera sull’olio extravergine d’oliva, quello industriale s’intende e non quello di frantoio, con aumenti dal 14 al 33 per cento. Mentre sul parmigiano reggiano i rincari toccano al massimo 17% sulla pasta di semola di grano duro, che tutti noi mangiamo anche più volte al giorno, si oscilla dal 106 al 325 per cento (1,36 euro al chilo a fronte di una forbice tra 0,66 e 0,32). Altri super rincari poi si registrano su succhi di frutta, riso e vino comune dove si passa da un 72 per cento sui succhi anche al 431 sul vino da tavola”.
“L’Arco – conclude – è d’accordo che sui beni possono e ci sono delle diversità di qualità e quindi di prezzo, appunto per questo le promozioni che finiscono nelle case dovrebbero essere studiate con maggior criterio ed un pizzico di coscienza e non solo nell’unica ottica del profitto, perché purtroppo i nuovi poveri sono ahinoi in aumento”.
L’Arco Marche, associazione consumatori, nella sede in Frazione Villa Sant’Antonio, presso il C.I.T., il Consorzio intermodale trasporti, ha attivo anche uno sportello per la gestione dei reclami il martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12.30 telefono e fax 0736.813284.

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