venerdì 14 marzo 2008
PATTO PER LA QUALITA’ FRA CONSUMATORI E IMPRESE ABRUZZESI DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA
Firmato il “PATTO PER LA QUALITA’” fra le associazioni aderenti alla consulta “Consumatori per l’Abruzzo” (ARCO, Codacons, Adiconsum, Guardia Civica) e le aziende della Grande Distribuzione Organizzata Con il “PATTO PER LA QUALITA’” L’Abruzzo è la prima regione italiana ad aver dato vita ad un accordo quadro in tema di garanzie di trasparenza e completezza delle informazioni ai consumatori, igiene e conservazione dei prodotti, sicurezza e innovazione e ad aver organizzato un apposito tavolo di concertazione permanente con il fine di migliorare la qualità del servizio distributivo abruzzese. Obbiettivo principale dell’accordo è quello di garantire qualità ma anche quello di prefigurare un percorso di ulteriore miglioramento della qualità oggi offerta, anche in relazione alle esigenze di un mercato dinamico ed in continua evoluzione. Tutto questo presuppone un notevole impegno da entrambe le parti per garantire comportamenti omogenei, adeguamento formativo, informazione e ascolto delle necessità dei consumatori, da tradurre, attraverso un confronto costruttivo nell’ambito dell’apposito tavolo di concertazione. Il presente accordo è aperto alla partecipazione di tutte le associazioni dei consumatori e a tutte le imprese della distribuzione che si riconoscano negli obiettivi e nel metodo di lavoro espresso dal documento sottoscritto.
martedì 11 marzo 2008
Nulle multe di vigile in borghese
Non sono valide le multe fatte dai vigili in borghese o non in servizio. La Cassazione ha infatti annullato il verbale fatto ad una automobilista di Reggio Emilia, multata da un vigile che l'aveva colta in flagrante e non aveva resistito alla tentazione di multarla anche se era il suo giorno libero. La nullità della multa era stata dichiarata dal giudice di pace, ma il Comune aveva fatto ricorso.
La nullità del verbale fatto dal vigile in borghese era stata dichiarata, il 29 ottobre 2003, dal giudice di pace di Reggio Emilia che aveva dato ragione alla signora Sandra S. che aveva contestato la contravvenzione del vigile fuori servizio facendo presente che "gli agenti preposti alla regolazione del traffico, quando operano sulla strada, devono essere visibili a distanza mediante l'uso di appositi capi di vestiario o dell'uniforme". Contro il verdetto del giudice di pace ha fatto ricorso, in Cassazione, il comune di Reggio Emilia desideroso di incassare anche i soldi delle multe elevate dai vigili fuori servizio. Ma i supremi giudici hanno replicato che "gli appartenenti alla polizia municipale hanno la qualifica di agenti di polizia giudiziaria soltanto nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza e limitatamente al tempo in cui sono in servizio e ciò a differenza di altri corpi (polizia, carabinieri, guardia di finanza) i cui appartenenti operano su tutto il territorio nazionale e sono sempre in servizio".In sostanza, per la Cassazione, la qualifica di agenti di polizia giudiziaria, nel caso dei vigili, "è subordinata alla limitazione spaziale che i detti agenti si trovino nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza e alla condizione che siano effettivamente in servizio". Il vigile che aveva multato la signora Sandra era "in abiti civili e fuori dal servizio di vigilanza e si trovava a bordo della propria autovettura nel flusso del traffico": la sua multa non vale, ha stabilito la sentenza 5771 degli "ermellini".
La nullità del verbale fatto dal vigile in borghese era stata dichiarata, il 29 ottobre 2003, dal giudice di pace di Reggio Emilia che aveva dato ragione alla signora Sandra S. che aveva contestato la contravvenzione del vigile fuori servizio facendo presente che "gli agenti preposti alla regolazione del traffico, quando operano sulla strada, devono essere visibili a distanza mediante l'uso di appositi capi di vestiario o dell'uniforme". Contro il verdetto del giudice di pace ha fatto ricorso, in Cassazione, il comune di Reggio Emilia desideroso di incassare anche i soldi delle multe elevate dai vigili fuori servizio. Ma i supremi giudici hanno replicato che "gli appartenenti alla polizia municipale hanno la qualifica di agenti di polizia giudiziaria soltanto nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza e limitatamente al tempo in cui sono in servizio e ciò a differenza di altri corpi (polizia, carabinieri, guardia di finanza) i cui appartenenti operano su tutto il territorio nazionale e sono sempre in servizio".In sostanza, per la Cassazione, la qualifica di agenti di polizia giudiziaria, nel caso dei vigili, "è subordinata alla limitazione spaziale che i detti agenti si trovino nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza e alla condizione che siano effettivamente in servizio". Il vigile che aveva multato la signora Sandra era "in abiti civili e fuori dal servizio di vigilanza e si trovava a bordo della propria autovettura nel flusso del traffico": la sua multa non vale, ha stabilito la sentenza 5771 degli "ermellini".
PROROGA DELLE DETRAZIONI SUI FRIGORIFERI
ARCO CONSUMATORI MARCHE rende noto che è stato prorogato a tutto il 2010 la detrazione per una quota pari al 20%, con un massimo di Euro 200, per le spese di sostituzione dei frigoriferi e congelatori con apparecchi di classe energetica non inferiore ad A+.
Anche in questo caso il contribuente per usufruire della detrazione dovrà acquistare e conservare la fattura o lo scontrino parlante recante i propri dati identificativi, la data di acquisto e la classe energetica non inferiore ad A+ dell’elettrodomestico, nonché predisporre un’autodichiarazione da cui risulti la tipologia dell’apparecchio sostituito (frigorifero, congelatore, ecc..), le modalità utilizzate per la dismissione e l’indicazione del soggetto che ha provveduto al ritiro e allo smaltimento dell’elettrodomestico.
Dovete sapere che a partire dal 1° gennaio 2008 entrano ufficialmente in vigore in Italia, dopo un periodo transitorio iniziato il 1° settembre 2007, il Decreto Legislativo 25 luglio 2005, recepimento della direttiva europea 2002/96/CE (nota come direttiva RAEE) volta alla riduzione di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche e a contribuire alla tutela della salute umana nonché al recupero e allo smaltimento ecologicamente corretto dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
La nuova normativa stabilisce che sarà a carico del costruttore dell'apparecchiatura (sia essa un frigorifero che una lampadina) lo smaltimento di quest'ultimo una volta giunto a fine vita. Pertanto è stato introdotto un "Eco-Contributo RAEE" o "Visible Fee", cioè un importo che viene aggiunto al prezzo di vendita di ogni nuova apparecchiatura elettrica o elettronica, utile a finanziare le attività di ritiro, trattamento e riciclaggio dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Anche in questo caso il contribuente per usufruire della detrazione dovrà acquistare e conservare la fattura o lo scontrino parlante recante i propri dati identificativi, la data di acquisto e la classe energetica non inferiore ad A+ dell’elettrodomestico, nonché predisporre un’autodichiarazione da cui risulti la tipologia dell’apparecchio sostituito (frigorifero, congelatore, ecc..), le modalità utilizzate per la dismissione e l’indicazione del soggetto che ha provveduto al ritiro e allo smaltimento dell’elettrodomestico.
Dovete sapere che a partire dal 1° gennaio 2008 entrano ufficialmente in vigore in Italia, dopo un periodo transitorio iniziato il 1° settembre 2007, il Decreto Legislativo 25 luglio 2005, recepimento della direttiva europea 2002/96/CE (nota come direttiva RAEE) volta alla riduzione di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche e a contribuire alla tutela della salute umana nonché al recupero e allo smaltimento ecologicamente corretto dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
La nuova normativa stabilisce che sarà a carico del costruttore dell'apparecchiatura (sia essa un frigorifero che una lampadina) lo smaltimento di quest'ultimo una volta giunto a fine vita. Pertanto è stato introdotto un "Eco-Contributo RAEE" o "Visible Fee", cioè un importo che viene aggiunto al prezzo di vendita di ogni nuova apparecchiatura elettrica o elettronica, utile a finanziare le attività di ritiro, trattamento e riciclaggio dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
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